Atlantis

📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Sesta uscita di Luglio 2022. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.

regia di Valentyn Vasyanovych, 2019

La guerra è iniziata, con intere famiglie in fuga, uomini a combattere al fronte e le conseguenze economiche che arrivano a noi. Sì, ma quando è iniziata? Se è vero che nel Donbass si combatte da anni ma in molti sembrano essersene accorti solo di recente, i frequentatori dei festival cinematografici non ne erano ignari. Il cinema è uno dei mezzi espressivi più onnicomprensivi, soprattutto quando cerca intenzionalmente di raccontare il mondo in cui viviamo, di denunciare le disuguaglianze del
presente e di avvisare dei pericoli del futuro.
Questo era lo scopo di “Atlantis” di Valentyn Vasyanovych (2019), vincitore per la miglior regia nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia, ambientato nell’Ucraina del 2025, in un mondo distopico in cui il conflitto con la Russia è finito da poco ma la tragedia continua a condizionare la vita di tutti, tra fosse e macerie, sindrome da stress post traumatico e incapacità di ricominciare da capo. Con fatica il protagonista, ex soldato dell’esercito ucraino, prova a superare il dolore e a riscoprire i legami con gli altri.
Ed era la scopo anche del documentario “The earth is blue as an orange” (2020) di Iryna Tsilyk, che racconta una piccola storia del Donbass, in cui gli uomini adulti per la maggior parte sono assenti e se ci sono indossano una uniforme militare. Attraverso la realizzazione di un film, una famiglia prova a metabolizzare la perdita della propria quotidianità e a realizzare il sogno della figlia maggiore di ottenere una borsa di studio per la scuola di cinema di Kiev. La visione collettiva del film-nel-film diventa momento di raccoglimento e di commozione per la comunità.
Due esempi non isolati. Altri film ucraini sul conflitto sono: “Donbass” (2018) di Sergei Loznitsa, “Bad Roads – Le strade del Donbass” (2020) di NatalyaVorozhbit e “Reflection” (2021) ancora di Vasyanovych. Tutti distribuiti al cinema in Italia.
Un breve elenco per mostrare che i campanelli di allarme suonavano già da tempo nelle sale di proiezione. Ora speriamo di poter ammirare presto in un festival la trasposizione per immagini e suoni del ritorno della pace.