Dall’ultima CTU

📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Quarta uscita di Marzo 2021. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.

Report dell’ultima commissione tecnica urbanistica

Giovedì 18 febbraio si è svolta la commissione tecnico urbanistica con, all’ordine del giorno, diverse tematiche. L’arch. Ielmini, responsabile
della parte tecnica del comune ha come al solito riassunto in maniera
molto puntuale e precisa le varie fasi progettuali e lo stato dell’arte dei
cantieri. Tutti i cantieri, eccetto la mensa scolastica che è arrivata al
completamento della struttura, sono agli inizi: chiosco La Noce, sede
Canottieri, consolidamento strada per Ranco, rifacimento solaio scuola
Capronno e rifacimento fondo di parte dell’Allea. La prima osservazione che ho mosso è stata la seguente: dal momento che la direttiva europea
31/2010/UE ha imposto agli stati membri di abbassare i consumi energetici
degli edifici e ha fornito la prima definizione di edificio nZEB (Zero Energy Building) e che in Italia tale direttiva è stata recepita con il DL 63/2013, poi convertito in Legge 90 il 3 agosto 2013, dal 1° gennaio 2021 la disposizione di cui sopra è estesa a tutti gli edifici di nuova costruzione e agli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti sia pubblici che privati.
Ho quindi chiesto di visionare delle relazioni progettuali e dei dati che
dimostrino che gli edifici che il comune sta andando a costruire risultino
essere edifici ad energia quasi zero, più precisamente: “Edifici ad altissima
prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo sia coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in situ”.
Non abbiamo ottenuto alcuna relazione o dato ma solo una vaga indicazione che si siano rispettati tali parametri.
Noi ne siamo certi, ma continueremo a chiedere i dati che lo dimostrino.
Per il momento ci è stato soltanto detto, di nuovo, che il chiosco La Noce verrà ricostruito con materiale ignifugo (cosa che con l’efficientamento
energetico non c’entra assolutamente niente).
Sul bando AXEL di regione Lombardia segnalato da Allea, che prevede il finanziamento di batterie di accumulo integrati a pannelli fotovoltaici, ci è
stato assicurato che il comune parteciperà. L’argomento Rigenerazione urbana è stato invece liquidato abbastanza velocemente dal momento che, a detta del Sindaco, il tema fa già parte delle linee guida della variante del pgt del 2015. Ad oggi però sul portale ATTRAC della Regione Lombardia,
portale dove potenziali investitori cercano aree su cui investire non
appare alcuna area angerese. Aspettiamo a vedere se entro il 30 aprile il
comune in ottemperanza alla legge regionale 18/2019 individuerà gli
ambiti che possano rientrare in progetti di rigenerazione urbana.
Peccato che in questo caso non vengano coinvolti i cittadini. Si potrebbe, io
penso, fare un censimento di queste aree coinvolgendo cittadini e associazioni, mappando insieme ambiti, edifici e necessità di chi il territorio lo vive cercando di incastrare le richieste con gli spazi a disposizione. È un
lavoro lungo e complesso, ma varrebbe la pena farlo. Sempre sullo stesso argomento abbiamo segnalato il bando di Regione Lombardia del 18 febbraio finalizzato alla realizzazione degli interventi pubblici relativi ad aree e immobili di pubblico interesse per l’avvio di processi di rigenerazione urbana. I contributi sono a fondo perduto e possono addirittura arrivare fino al 100% della spesa con un massimo di 500.000 euro, scadenza il 12 marzo. Questi soldi possono anche essere aggiunti a progetti già finanziati con altri fondi. Ci è stato risposto che si intende procedere con un progetto per aumentare le poste ciclabili.
In effetti, a ben vedere, le piste ciclabili paiono essere la risposta un po’ per
tutto. Abbiamo segnalato gli ingorghi che si generano sul lungolago durante
i weekend di bel tempo per una mancata gestione del traffico e dei parcheggi e ci è stato detto che la strategia è finire la rete di piste ciclabili
così che si potrà far fermare le macchine fuori dal centro ed arrivarci
via bici. Fino a quel giorno dobbiamo arrangiarsi, così come chi abita in
centro storico e non dispone di un parcheggio privato, nessuna speranza
di avere un parcheggio dedicato solo ai residenti, a meno che non si vada a
bussare forte alle porte del sindaco, allora in quel caso ci sarà la possibilità
di avere le chiavi del cortile della scuola per parcheggiare durante il
weekend (come è stato questa estate, solo per chi si è lamentato). Solo per le
prime dieci telefonate poi, ci sarà in regalo un tostapane (scherzo ovviamente).
Ci si può però abbonare per avere la possibilità di parcheggiare sempre sulle strisce blu per la modica cifra di 300 euro all’anno (a Sesto Calende costa 90 euro). Sulle piste ciclabili, però, in molte cose mi trovo d’accordo con il Sindaco: che siano qualcosa su cui puntare lo penso anche io e, devo dire, condivido anche l’idea di puntare su un collegamento ciclabile tra Angera e Ranco. Sul come farlo ci si giocherà la riuscita del progetto, e anche su questo, io credo, c’è necessità di un confronto pubblico tra i cittadini di Angera e Ranco. Il tutto sarebbe certo più facile se si fosse lavorato da tempo sulla collaborazione tra gli uffici tecnici dei due comuni, andando ad indentificare il territorio fisico tra Ranco e Angera come lo stesso, con le stesse regole e gli stessi vincoli. Una cosa che sottolineo però è anche nell’aspetto di queste ciclabili. Per far sì che il disegno delle ciclabili si concretizzi con maggior forza, sarebbe necessario avere un capitolato che
normi le finiture e i materiali con cui vengono fatte queste piste ad Angera,
in questo modo riusciremmo a dare una riconoscibilità e una sorta di
“brand” all’opera. In una fase come questa in cui le risorse sono limitate e,
giustamente, le piste vengono fatte a piccoli tratti alla volta, forse può
valere la pena fare pochi metri in meno ma con finiture tutte uguali e di
qualità. Infine, apprendiamo con piacere due notizie. La prima è che il demanio ha finalmente individuato un progettista che si occuperà dell’ATU1 (la Marina): l’arch. Sandro Rossi, già progettista insieme agli arch. Edoardo
Guazzoni e Paolo Rizzato della Darsena di Milano (fatta attraverso un
concorso internazionale). Un primo passo verso la riqualificazione
dell’area da estendere un domani anche al di fuori dell’ATU,
nell’area campo sportivo, immaginando che finalmente venga restituita una funzione pubblica con aree attrezzate, e campetti da basket, pallavolo e
calcetto liberi, aperti al pubblico e a disposizione dei ragazzi.
La seconda è che l’amministrazione ha finalmente detto di voler cambiare
strategia sui mercatini sull’Allea nel fine settimana, andando di fatto ad
accogliere una richiesta che avevamo discusso in consiglio comunale qualche tempo fa, e cioè un’Allea che si popoli di arte con solo dei mercatini di produttori locali. Una buona intuizione della maggioranza è stata quella di identificare un’area ben precisa per posizionare il mercato produttori
locali, immaginando anche, in futuro, di attrezzarla con piccole casette di
legno. Una buona idea. Una proposta che ho fatto è stata quella di lanciare,
in collaborazione con le scuole di design e architettura e i falegnami
locali, un workshop di autocostruzione, in modo da avvicinare gli studenti
alla costruzione ella collaborazione con artigiani locali per costruire il
prototipo delle casette pensate dall’amministrazione. Una proposta
che, lo diciamo subito, troverebbe nel gruppo Allea una spalla su cui contare.