Le CER: qeuste misteriose

📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Sesta uscita di Luglio 2022. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.

Viviamo in tempi difficili e in un momento di transizione energetica, soprattutto per ridurre le emissioni di CO₂ e di altri gas climalteranti. La cronaca quotidiana riporta l’attenzione alle problematiche legate alla diversificazione delle fonti energetiche, al cambiamento climatico e ai relativi impatti sui costi, che dobbiamo sostenere quotidianamente. L’Unione Europea nel 2018 ha emanato una direttiva sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, disponendo che gli Stati membri agiscano in modo che la loro quota, in totale, superi il 32% nel 2030.
In Italia è stata recepita con il decreto legislativo 199/2021, in vigore dal 15.12.2021. Con “energia da fonti rinnovabili” s’intende l’energia proveniente da fonti diverse da quelle fossili, come, ad esempio, eolica, solare, fotovoltaica, geotermica, idroelettrica.
Nasce, quindi, la necessità di costruire un nuovo modello di organizzazione, CER, basato sulla produzione e sul consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili che ispiri un modo di abitare più sostenibile. I membri della Comunità Energetica Rinnovabile sono protagonisti attivi nella gestione dei flussi energetici, vengono definiti prosumer, termine che individua sia l’utente con il ruolo di consumatore (consumer), che chi partecipa al processo produttivo (producer).
Il prosumer gode sia di una relativa autonomia energetica che di benefici economici, possiede un proprio impianto di produzione, consuma ciò di cui ha bisogno ed immette in una rete locale l’energia in esubero, per scambiarla con gli altri membri della comunità oppure accumularla e restituirla alle unità di consumo quando richiesta.
Ogni comunità, i cui membri aderiscono volontariamente a un soggetto giuridico, ha l’obiettivo di autoprodurre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai partecipanti, tramite il decentramento e la localizzazione della sua produzione. La comunità coinvolge cittadini, imprese, attività commerciali, enti pubblici e altre realtà del territorio per generare, consumare e scambiare energia, in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.
Verranno riconosciuti incentivi alla comunitĂ  in base a criteri, come quello che l’energia condivisa tra impianti e utenze transiti nella stessa cabina primaria (trasformando l’energia da alta a media tensione). I decreti attuativi, attesi per l’estate 2022, forniranno maggiori dettagli.