Editoriale II-2020

📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Seconda uscita di Luglio 2020. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.

«Perché ti sei candidato?»
Spesso mi viene posta questa domanda.

Negli ultimi mesi abbiamo dimostrato di essere costruttivi. Nel momento dell’emergenza coronavirus non ci siamo tirati indietro e abbiamo raccolto le adesioni di giovani sostenitori per dare man forte come volontari alle azioni intraprese dai servizi sociali con il servizio della spesa e dei farmaci portati a casa delle persone in difficoltà.

Quando parliamo di “stile nuovo” intendiamo anche questo: andare oltre le logiche divisive; per la primissima volta la minoranza collabora con la maggioranza costruendo l’unità istituzionale che viene sempre auspicata e mai attuata.

Lo abbiamo fatto senza contrapposizioni politiche sulla gestione del progetto.

Non abbiamo polemizzato, abbiamo offerto persone e idee, inviando anche lettere alla giunta, che mai si è preoccupata di avere un confronto con noi. Ci siamo messi a servizio con gratuità e impegno civico, come sappiamo fare e abbiamo fatto in tutta la nostra vita.

E a chi auspica che inizieremo a gridare dico che resterà deluso. Non saremo noi i fautori delle polemiche urlate.
Lo abbiamo dichiarato il primo Consiglio: saremo attenti e vigili.

Fare opposizione è un’esperienza complicata, impegnativa, ma che ci permette di avere un confronto costante col territorio. Un ruolo difficile e sconfortante per noi, gente propositiva che viene lasciata in un angolo. Ma al di là delle considerazioni che potrebbero essere fatte (ad esempio, sulla mancata calendarizzazione delle nostre proposte in Consiglio), abbiamo già potuto misurare la caratura politica della maggioranza, quando a meno di un anno dalle elezioni i giovani che dovevano essere “il motore della squadrissima” si sono volatilizzati: mai un intervento in Consiglio, un’assessora dimessa e molte assenze.

Vedere che viene sventagliato come un enorme successo lo stanziamento di un po’ di danaro per pulire i tombini o leggere che i soldi con cui si costruiscono le opere pubbliche, derivati dalle tasse degli oneri di urbanizzazione, sono un regalo dei privati… sono cose che fanno accapponare la pelle.

Abbiamo presentato in campagna elettorale un programma aperto, inclusivo. Abbiamo insistito più sul “come” che non sul “cosa” fare.

«E se perderete?» Siamo qua, compatti, siamo a servizio della comunità.
In questo primo anno abbiamo trattato di tematiche di salute pubblica, sicurezza stradale, produzione locale, necessità delle frazioni, beni confiscati alla mafia, abbiamo tenuto gli occhi aperti sulle infrastrutture e i lavori pubblici, abbiamo proposto la partecipazione a bandi. Lo abbiamo fatto con serietà.

Continueremo a porci con umile volontà di essere concreti. Con onestà.

Ora c’è da lavorare ancora, dobbiamo ripartire dopo la crisi del coronavirus.

Apriamo gli occhi! Altrove ci sono città che valorizzano il volontariato, creano festival culturali, intraprendono cammini condivisi con i comuni limitrofi sui piani urbanistici, diventano poli di eccellenza per il turismo lento e consapevole, ripartono dalle tradizioni non per nostalgia ma per creare nuovi tipi di lavoro, partecipano a progetti europei. È per questo che, appena potremo, organizzeremo delle serate a tema aperte alla cittadinanza. Siano dei cantieri di idee per tutti, perché siamo l’Angera che serve a tutti.

Da un’azione condivisa su progetti e idee per la nostra città, ripartiamo. La maggioranza vada avanti per la sua strada coi paraocchi, noi tentiamo di ricostruire il tessuto sociale e politico del paese, per poter essere incisivi. Prendiamo in mano il nostro futuro: diamo la spinta giusta e lasciamoci stupire dal domani.

«Perché ti sei candidato?» Perché non puoi impedire a una farfalla di volare.

E noi vogliamo volare alto.


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