Editoriale I-2020

📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Prima uscita di Febbraio 2020. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.

Si potrebbe dire che ad Angera è nata una lista prima e poi, forse, un movimento, che riunisce un gruppo di persone che auspicano un cambiamento in senso democratico, laico, inclusivo, verde ed attento ai bisogni dei cittadini angeresi. In pratica i principi illuministici della rivoluzione francese, con l’aggiunta dell’aspetto attuale della difesa del verde e del territorio.

Mi sono montato la testa citando la rivoluzione francese, che ha ispirato la storia e di conseguenza il progres so civile dell’uomo da oltre due secoli, per parlare della nascita di Allea? I principi generali di libertà, fratellanza ed uguaglianza, sono presenti nel programma e quindi in tutti coloro che hanno contribuito alla sua compilazione: l’attenzione posta ai problemi sociali e alla loro potenziale risoluzione fa riferimento alle conquiste dell’illuminismo che furono alla base della rivoluzione transalpina.

A tutto questo aggiungo altri due aspetti fondamentali: uno quello della laicità e dell’indipendenza dei giudizi nei confronti di qualsiasi questione civile e morale, principio questo che deriva dagli insegnamenti di Camillo Cavour, padre nobile della Patria, e il secondo quello relativo alla difesa del verde, della fauna e del territorio, principio che in questi anni è diventato sempre più importante per la difesa della nostra vita sul pianeta, oserei dire che questo aspetto è vitale per la sopravvivenza di ognuno di noi.

Allea rappresenta in sintesi questi principi, che non mi sembrano del tutto trascu rabili in un periodo storico in cui il passato viene dimenticato, vituperato, riscritto e reinterpretato da chi ha dimenticato che la Repubblica e la Costituzione sono nate dalla Resistenza contro la dittatura fascista che tanti danni materiali e morali ha causato al Paese. Aver conseguito un risultato elettorale importante nella gior nata in cui si votava per le elezioni europee che hanno visto il trionfo di un uomo e di un partito che hanno di fatto lavorato per cancellare tutto quanto ricordato precedentemente, non mi pare trascurabile.

Nei punti programmatici inoltre vi è anche una particolare attenzione alla gestione delle finanze locali e degli aspetti economici legati alla gestione della cosa pubbli ca; innovativa l’idea di consorziarsi per alcuni aspetti con i comuni limitrofi al fine di generare economie di scala che potrebbero creare importanti risparmi: lo stesso dicasi per la gestione di eventi turistici e popolari che hanno un’importate ricaduta sul territorio, non necessariamente riferito al solo territorio di Angera. Coloro che hanno scritto questo programma provengono da mondi culturalmente diversi, hanno un’età intergenerazionale, hanno esperienze completamente difformi l’una dall’altra, ma condividono questi principi che non sono propriamente rivoluzionari, sono principi solamente umani, quelli dell’uomo che ragiona e che si pone il problema di come affrontare il futuro vicino e lontano.

Certo per Angera questo programma normale, è diventato un programma rivolu zionario: il fatto stesso che un terzo dei votanti lo abbia recepito è già un successo, successo che dovrà trasformarsi in un grande successo nel futuro per il bene di tutti gli angeresi.


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