Mani tese alla pace

📰 Questo è un articolo pubblicato originariamente sulla versione cartacea de La Spinta, Sesta uscita di Luglio 2022. Visita l'archivio e scarica le precedenti uscite.

Costeggiando via Dante Alighieri, si notano tante mani colorate appese ai
cancelli delle scuole: sono i messaggi di pace e speranza degli alunni e delle alunne angeresi. Nei giorni seguenti il 24 febbraio, è stato proposto un momento di riflessione sull’articolo 11 della Costituzione, che rimane un orizzonte di senso imprescindibile per la formazione di futuri cittadini partecipi e responsabili. È stata l’occasione per aiutare gli alunni a dare un senso ai drammatici avvenimenti della guerra e per offrire un segno
tangibile di solidarietà ai compagni di origine ucraina presenti stabilmente nelle classi.

Proprio loro hanno costituito il “comitato di accoglienza” all’arrivo dei nuovi alunni ucraini, valorizzandone la specificità linguistica e culturale; da un punto di vista pedagogico è stato gratificante osservare che l’esperienza abbia giovato all’intera comunità e che l’appartenenza a un altro contesto linguistico, che in altri momenti può rendere più faticoso l’apprendimento dell’italiano delle discipline, è stato l’elemento aggregante e il tramite delle prime forme di comunicazione con i nuovi studenti.

Poiché l’identità culturale delle scuole di Angera si fonda sul concetto di comunità educante, i successivi interventi di accoglienza sono stati progettati e realizzati proprio nel segno di un’alleanza fra molteplici soggetti che si impegnano per la crescita e il benessere degli alunni. Il lavoro collegiale ha permesso allo staff dirigenziale di utilizzare gli
opportuni finanziamenti per definire un programma intensivo di
alfabetizzazione da parte di un gruppo di docenti.

Ciò ha permesso di intensificare le azioni già approntate a inizio anno per altri alunni di origine straniera. Inoltre, con l’aiuto dei professionisti
che erogano lo sportello di ascolto, è stato definito un percorso di assistenza e supporto psicologici per gli alunni ucraini, in considerazioni dei disagi emotivi connessi agli eventi bellici.
A conclusione di due anni segnati da eventi inimmaginabili e di forte impatto sulla vita di tutti, la scuola ha reagito, mostrando alcune delle
sue peculiarità: l’attenzione e l’apertura al territorio, la collegialità
delle azioni e la promozione di un dialogo fra culture che, sul riconoscimento e il rispetto delle differenze, sa costruire accoglienza
e includere tutti i suoi elementi, proprio come una comunità che educa è chiamata a fare.